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Contesto
All’interno del progetto Minimalia DMAV ha realizzato una serie di performance che hanno coinvolto Babatwoosh, la veggente digitale proveniente dall’Islanda. L’incontro con Babatwoosh, che da molti anni porta avanti pratiche che uniscono la riattivazione di forme di contatto con il sacro tipiche della ritualità orientale a un’attenzione specifica rivolta alle sperimentazioni digitali, è stata per DMAV l’occasione di generare un’ulteriore livello di confronto con lo spazio sociale.
Intervento
La performance realizzata all’interno di Minimalia rimette in scena l’esperienza induista del Darshan, l’incontro con il guru, attraverso un esperimento che lavora al confine tra la ricerca spirituale, la ritualità collettiva e le tecniche di mind control che pervadono la comunicazione contemporanea. A metà tra performance artistica, operazione di ipnosi collettiva e riflessione sul sacro contemporaneo, Babatwoosh offre a chi entra in contatto con lei un momento di consapevolezza e di attivazione di un paradossale sacro contemporaneo. Creando una dimensione di ritualità collettiva, le azioni portate avanti da DMAV assieme a Babatwoosh sono l’occasione per reinventare uno spazio di raccoglimento, adorazione e guarigione.
Side notes
In uno degli incontri più intensi della performance, prende forma la lettera a Babatwoosh di Alessandro Mezzena Lona, giornalista e scrittore di Trieste.
Intenso anche l’incontro con la guru digital al Dumbo di Bologna, nell’ambito del festival Cambiamenti.